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VIRGILIO DANIELE

Libri dell'autore

DÀA LÜNTECD musicale

7.00

Dàa Lünte è il primo album da solista di Daniele Virgilio, un’unica composizione dedicata al padre, Fabio (La Spezia, 1922-1990), architetto e scultore ceramista di grande sensibilità artistica, in occasione del centesimo anniversario dalla nascita. “Da lontano” (questo, nel vernacolo spezzino, il significato del titolo, estrapolato proprio da una poesia scritta dal padre nel 1983) è una lunga, intensa traccia evocativa di circa mezz’ora, in cui si intersecano e fondono i vari percorsi della sperimentazione sonora di Daniele Virgilio: concretismo, musica d’ambiente, rumorismo, ipnotiche tessiture elettroniche, armonie e temi di derivazione minimalista.

Attivo in campo musicale dai primi anni Ottanta, Daniele Virgilio, architetto e dottore di ricerca in urbanistica, è stato il fondatore del gruppo Providence nel 1981, con il quale ha preso parte, nel 1983, a Trax 0383 of Poland, cassetta “ad assembaggio” con altri artisti internazionali (Nocturnal Emissions, Religious Overdose, Pseudo Code, Airthrob In) edita da TRAX, l’etichetta-progetto fondata da Vittore Baroni e Piermario Ciani. Con lo scrittore e sceneggiatore Andrea Campanella ha dato vita ed è attualmente attivo nel progetto TMO, l’unità di sperimentazione musicale che ha pubblicato per Cut-Up Publishing numerosi CD, tra i quali spicca Yasynth – Omaggio a Giacinto Scelsi (2018).

IN SOME LANDSCAPE

16.00

Un diario sulla lettura di un libro che racconta il rapporto tra l’uomo e la terra. Le note raccolte su un taccuino a margine della lettura di “Una Geografia della Vita Umana” del 1903, il testo per molti versi profetico del filosofo, geografo ed educatore giapponese Tsunesaburo Makiguchi, diventano, approfondite con l’apporto di molteplici riferimenti, un resoconto sulla relazione profonda che unisce la vita umana al suo ambiente. È possibile portare alla luce la natura di questa relazione? Qual è il ruolo delle nostre emozioni nel processo di conoscenza dell’ambiente che ci circonda? Possiamo partire dal contatto con la piccola dimensione del nostro abitare per confrontarci con i problemi di portata globale? C’è un modo per riscoprire una dimensione intimamente sacra negli spazi della nostra quotidianità? Un silenzio profondo sembra avvolgere questi interrogativi. Su questo silenzio l’autore ritaglia gli appunti del suo diario, richiama analogie con altri pensatori occidentali, e costruisce un “collage” che, a partire da Makiguchi, traccia possibili linee di riflessione e di esplorazione.