Prima dell’orgia fumettistica degli ultimi 20 anni, c’era Pasol. Alterato ego, anarco ipersessuale del suo disgraziato autore, Pasol è un piccolo Cult dell’underground italiano. Pubblicato nel 1998 sulla rivista alternativa Odrillo, è protagonista dal 2002 di sei volumi a lui dedicati con l’etichetta indipendente Annexia, e illustri collaborazioni lungo lo stivale. Autobiografico…? Assolutamente si. Ergo ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente voluto. Questo primo volume raccoglie la genesi del personaggio, il primo volume Pasol Lov Stori’ese tutte le storie lunghe contenute ne Il Disoccupasole nei volumi successivi.
Pasol è cinico, cattivo, instabile, geloso, rabbioso, infedele, immorale, ipersessuale, ma è anche un impareggiabile ottimista, onesto, sereno, aperto e solare, paziente, generoso, addirittura tenero, a volte persino moralista… Pasol descrive, espone, veicola, esplicita, sputtana i valori e le modalità comunicative del tempo. Pasol rappresenta le contraddizioni umane, la colossale e totale frantumazione della condizione mentale ed esistenziale dell’uomo. Pasol (puzzle, frammento) è in grado di ricostruirsi in modo sempre diverso, di riproporsi agli urti della vita in modo sempre nuovo e inaspettato. Pasol non possiede in definitiva un carattere e perciò neppure un destino. Pasol è un uomo libero.
Il volume comprende interventi critici di Stefano Fantelli, Davide Barzi, Ferruccio Giromini, Michele Ginevra, Carlo Chendi.