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Horror

GRANDI ILLUSIONI – L’arte e la tecnica degli effetti speciali e del make-up

In PREVENDITA, SCONTATO e con la SPEDIZIONE GRATUITA solo fino al 31 Gennaio (il volume è attualmente in stampa e le spedizioni saranno effettuate la prima settimana di Febbraio)

39.80

«Lo sceneggiatore lo vede nella propria mente, e questo è un bene. Vederlo sullo schermo, realizzato con ingegno e audacia, è meraviglioso. Gli effetti speciali possono anche non essere la cosa più bella del cinema, e non voglio dire che lo siano, ma quando qualcuno può davvero mostrarti qualcosa che va al di là dei tuoi sogni più sfrenati, devo dire che è dannatamente bello.»
– STEPHEN KING, dall’introduzione

La guida definitiva all’arte e alla tecnica degli effetti speciali e del make-up. Tom Savini, con centinaia di immagini in cui mostra con entusiasmo come ha realizzato ogni suo effetto per dozzine di film che sono divenuti dei veri e propri cult, offre ai truccatori in erba e a tutti gli appassionati di cinema horror uno sguardo da vicino su come vengono create le illusioni cinematografiche.

Alcuni degli straordinari effetti spiegati da Tom Savini in questo libro provengono da film leggendari come Zombi (1978), Venerdì 13 (1980), Maniac (1980), Rosemary’s Killer (1981), Creepshow (1982), Venerdì 13: Capitolo finale (1984), Non aprite quella porta II (1986), Monkey Shines (1988) e tanti altri!

Un libro che sia dagli addetti ai lavori che dai semplici appassionati è considerato una sorta di “vangelo”, ricco di aneddoti, curiosità e fotografie, a metà tra l’autobiografia e il manuale degli effetti speciali, il tutto raccontato da Tom Savini in prima persona, con quello spirito ironico che lo ha sempre caratterizzato.

Con le introduzioni di Stephen King e George Romero.

Tom Savini è conosciuto e apprezzato in tutto il mondo per il suo lavoro come creatore di effetti speciali e truccatore. Nel corso della sua carriera è spesso apparso come attore in diversi film cult di genere, come Amore all’ultimo morso (1992) di John Landis, Dal tramonto all’alba (1996) di Robert Rodriguez e Django Unchained (2012) di Quentin Tarantino, solo per citarne alcuni. Come regista ha diretto, tra gli altri, La notte dei morti viventi (1990), remake del film di George Romero.

HEAVY BONE: ZOMBIE ROCKSTAREdizione Regular

27.90

Ricco di riferimenti, citazioni e omaggi al rock’n’roll circus (Alice Cooper, Elvis, Kiss, W.A.S.P., Led Zeppelin, Eric Clapton, Judas Priest, Foo Fighters, Jimi Hendrix, John Lennon, Kurt Cobain, Slayer e tanti altri), Heavy Bone: Zombie Rockstar è il nuovo volume a fumetti di Enzo Rizzi, già autore del best-seller La grande Storia del Rock e del Metal. Con Heavy Bone, lo zombie metallaro serial killer di rockstar, Enzo Rizzi ha voluto dare un volto alla maledizione del rock, conosciuta come il “Club 27”.

Cosa c’è dietro al Club 27, la serie di morti precoci che ha colpito la storia del rock? La misteriosa coincidenza che ha visto star come Jimi Hendrix, Janis Joplin, Kurt Cobain e Jim Morrison lasciare questa Terra poco prima dei trent’anni ha da sempre affascinato le nutrite schiere di fan e musicologi, alimentando leggende e complottismi. Nessuno, però, aveva mai ipotizzato una causa articolata, divertente e fuori di testa – e con indiscusso spirito trash – come quella che si sviluppa nel fumetto in questione. Il volume si sviluppa su due piani di lettura: quello narrativo – in cui seguiamo le vicende dello zombie e il suo rapporto con le vittime, i carnefici e i cacciatori – e quello dei rimandi e delle citazioni in cui si gioca a riconoscere volti, nomi e situazioni. Alcune trovate narrative si rifanno ad aneddoti realmente raccontati dalle rock star, come quella volta in cui Alice Cooper puntò una pistola alla testa di Elvis Presley. Il tono del racconto non lesina contenuti espliciti, un linguaggio politicamente scorretto e un gusto assolutamente libero da pregiudizi, e l’intera storia è una metafora di quella grande energia che brucia nell’animo e nello stomaco dell’artista, che lo conduce verso un’inevitabile autodistruzione, di cui lo zombie di Enzo Rizzi è un tragicomico testimone e acceleratore, voce narrante della storia del rock che non risparmia alcun dettaglio.

Copertina di Glenn Fabry (Batman, Thor, Preacher). Testi di Enzo Rizzi, disegni di Piero Angelini, Emanuele Boccanfuso, Fabrizio Galliccia, Gero Grassi, Nathan Ramirez, Federico Perrone. Completa il volume una gallery dedicata al personaggio di Heavy Bone, con le illustrazioni di Alfonso Elia, Onofrio Catacchio, Ettore Averna. Postfazione di Steve Sylvester.

HEAVY BONE: ZOMBIE ROCKSTAREdizione Variant Limited

35.00

Ricco di riferimenti, citazioni e omaggi al rock’n’roll circus (Alice Cooper, Elvis, Kiss, W.A.S.P., Led Zeppelin, Eric Clapton, Judas Priest, Foo Fighters, Jimi Hendrix, John Lennon, Kurt Cobain, Slayer e tanti altri), Heavy Bone: Zombie Rockstar è il nuovo volume a fumetti di Enzo Rizzi, già autore del best-seller La grande Storia del Rock e del Metal. Con Heavy Bone, lo zombie metallaro serial killer di rockstar, Enzo Rizzi ha voluto dare un volto alla maledizione del rock, conosciuta come il “Club 27”.

Cosa c’è dietro al Club 27, la serie di morti precoci che ha colpito la storia del rock? La misteriosa coincidenza che ha visto star come Jimi Hendrix, Janis Joplin, Kurt Cobain e Jim Morrison lasciare questa Terra poco prima dei trent’anni ha da sempre affascinato le nutrite schiere di fan e musicologi, alimentando leggende e complottismi. Nessuno, però, aveva mai ipotizzato una causa articolata, divertente e fuori di testa – e con indiscusso spirito trash – come quella che si sviluppa nel fumetto in questione. Il volume si sviluppa su due piani di lettura: quello narrativo – in cui seguiamo le vicende dello zombie e il suo rapporto con le vittime, i carnefici e i cacciatori – e quello dei rimandi e delle citazioni in cui si gioca a riconoscere volti, nomi e situazioni. Alcune trovate narrative si rifanno ad aneddoti realmente raccontati dalle rock star, come quella volta in cui Alice Cooper puntò una pistola alla testa di Elvis Presley. Il tono del racconto non lesina contenuti espliciti, un linguaggio politicamente scorretto e un gusto assolutamente libero da pregiudizi, e l’intera storia è una metafora di quella grande energia che brucia nell’animo e nello stomaco dell’artista, che lo conduce verso un’inevitabile autodistruzione, di cui lo zombie di Enzo Rizzi è un tragicomico testimone e acceleratore, voce narrante della storia del rock che non risparmia alcun dettaglio.

Testi e copertina di Enzo Rizzi, disegni di Piero Angelini, Emanuele Boccanfuso, Fabrizio Galliccia, Gero Grassi, Nathan Ramirez, Federico Perrone. Completa il volume una gallery dedicata al personaggio di Heavy Bone, con le illustrazioni di Alfonso Elia, Onofrio Catacchio, Ettore Averna. Postfazione di Steve Sylvester.

IL GRANDE SPETTACOLO DELLE OMBRE26 storie in celebrazione di RAY BRADBURY

29.90

«Alcuni dei più bravi e fantasiosi scrittori di ogni secolo, riuniti qui in una raccolta di storie sensazionali, il perfetto tributo a un grande maestro della narrazione come Ray Bradbury.»
Stan Lee

26 acclamati scrittori di fama mondiale si sono riuniti per rendere omaggio al lavoro del grande Ray Bradbury, l’incomparabile artista letterario che ci ha regalato capolavori senza tempo come Fahrenheit 451, Cronache Marziane, L’uomo illustrato e Il popolo dell’autunno. 26 storie scritte da altrettanti maestri del genere horror e weird, come Neil Gaiman, Joe Hill, Ramsey Campbell, Robert McCammon e tanti altri. 26 racconti che emozionano e sorprendono, che spaventano e fanno riflettere, proprio come faceva Bradbury. Il grande spettacolo delle ombre è il meritato omaggio a uno dei più noti e celebrati autori americani.

JULIAN – Edizione cover variant limited

25.00

In Julian alcuni protagonisti, ma soprattutto l’atmosfera e le ambientazioni, trascinano il lettore in una vicenda intrigante a sfondo storico che devia pagina dopo pagina sempre più verso il weird e l’horror, come del resto non potremmo aspettarci diversamente da autori come il noto giallista Carlo Lucarelli e lo sceneggiatore Stefano Fantelli (Dylan Dog, Zagor), coadiuvati ai disegni da Marcello Mangiantini (Zagor, Martin Mystère).

«Uno scorcio macabro e romantico sulla palpitante Francia della Rivoluzione, raccontata da una prospettiva completamente inedita e con un finale… fuori di testa!»
– Silvia Riccò, Horror Dipendenza

«Tra le mie mille battaglie quotidiane contro i mulini a vento, c’è quella di vedere un giorno cancellato definitivamente il termine “riduzione” riferito alla rielaborazione di un testo letterario in forma di fumetto. Sentite come suona bene invece “adattamento”: è una parola quantomeno neutra, poi il giudizio si emette nel merito del lavoro di rielaborazione, non già nel termine che (s)qualifica a priori l’operazione stessa. E veniamo a Julian: un adattamento sontuoso, perché Carlo Lucarelli fornisce un testo raffinato nell’analisi storica e psicologica (oltre che divertente e ben scritto) e Stefano Fantelli sa tradire rimanendo fedele, sa “vedere” nella prosa ciò che può diventare immagine e trasformarlo in linguaggio visivo, ma con l’appiglio della didascalia che contrappunta le suggestive tavole di Marcello Mangiantini in un raro equilibrio tra testo e disegno. “Riduzione”… ma come vi permettete?»
– Davide Barzi (Martin Mystère, Dylan Dog)

PASQUALE FRISENDA ARTBOOKDrawing 1985-2021

35.00

Ken Parker, Magico Vento, Tex, Dylan Dog, Le Storie, Deadwood Dick. Un’ampia selezione di disegni che rappresentano diversi periodi della carriera di questo grande artista, tra sketch, studi, illustrazioni, copertine e tavole a fumetti, sia a matita che in bianco e nero e a colori, racchiusi in un elegante volume cartonato di pregio.

Pasquale Frisenda nasce l’8 gennaio del 1970 a Milano. Il suo battesimo del fuoco avviene nel 1991 sulla rivista Cyborg, con alcune illustrazioni e la sua prima storia a fumetti. Consolida poi una posizione professionale entrando nella squadra del Ken Parker Magazine. In seguito viene coinvolto nel progetto di Magico Vento, un’inedita serie western/horror della Sergio Bonelli Editore, diventando anche copertinista della testata per un certo periodo. Successivamente gli viene commissionato il ventitreesimo Texone, “Patagonia”, uscito nel 2009, collabora poi alla serie regolare di Tex, disegna un racconto di Dylan Dog, e albi per Le Storie e Deadwood Dick.

Con le prefazioni di Lola Airaghi, Maurizio Colombo e Ivo Milazzo.

«Negli anni del suo apprendistato nel mio studio, Pasquale seppe adattarsi allo stile da me delineato da tempo e comprendere come “inquadrare” ogni fase sequenziale del racconto illustrato con essenziali vignette.»
– Ivo Milazzo

RODOLFO TORTI ARTBOOKSegni e disegni di una vita

In PREVENDITA, scontato e con la spedizione GRATUITA solo fino al 31 Gennaio (le spedizioni inizieranno la prima settimana di Febbraio)

28.50

«In questi lunghi anni di cara amicizia e di lunga collaborazione ho scritto varie volte su Rodolfo.   Scriverne ancora per esaltare le sue capacità di professionista vero in grado di raccontare al meglio sia storie di carattere comico-grottesco, sia storie di realismo assoluto e di atmosfera, mi sembra superfluo: i lettori della nostra generazione che lo seguono da anni, conoscono bene queste caratteristiche che premiano attraverso l’appassionata lettura e l’acquisto dei suoi volumi; i nuovi giovani lettori potranno invece scoprirle sfogliando questo albo che contiene numerosissimi esempi di tutta la sua sterminata produzione che continua oggi non solo con Jan Karta ma soprattutto per la casa editrice Bonelli per la quale è alle prese, dopo Martin Mystère e Tex, con un altro dei personaggi mitici del fumetto popolare italiano ovvero Zagor
– Roberto Dal Prà

Rodolfo Torti approda al mondo del fumetto nel 1970. Dal 1979 lavora per Il Giornalino, disegnando soprattutto Rosco & Sonny, su testi di Claudio Nizzi. Nel 1984 inizia su Orient Express la saga di Jan Karta, sceneggiata da Roberto Dal Prà e destinata a un grande successo internazionale. Le avventure del detective tedesco degli anni Trenta proseguono su Comic Art ed è appunto l’editore della rivista, Rinaldo Traini, a offrigli l’incarico di responsabile artistico dell’omonima casa editrice. Successivamente inizia a collaborare con la Sergio Bonelli Editore illustrando un episodio di Nick Raider, per poi entrare a far parte dello staff di Martin Mystère. Nel 2019 fa il suo esordio come disegnatore di Tex. Nel 2024 inizia la sua collaborazione alla testata Zagor.

VAN HELSINGIl detective del soprannaturale

29.90

A trasformare il Dottor Abraham Van Helsing in un personaggio ricorrente non fu un autore anglosassone, ma una coppia di giovani sceneggiatori italiani, Alfredo Castelli e Marco Baratelli. Nel 1970 ne fecero per primi il protagonista di una breve serie a fumetti disegnata con un insolito approccio grafico dal veterano Carlo Peroni. Fu solamente un caso, ma, dopo quelle storie (qui raccolte in una elegante edizione di pregio), molti altri Van Helsing finirono al centro di produzioni realizzate per vari media dando l’avvio a un nuovo filone orrorifico.

ZIO BORISLa nuova (de)generazione - Le tavole di Zio Boris pubblicate da Martin Mystère - VARIANT LIMITED

29.90

EDIZIONE VARIANT LIMITED CON SOVRACOPERTINA 99 PEZZI

Per un lungo periodo gli ora vecchi lettori di fumetti (stiamo parlando infatti dei primi anni ’70) si sono sentiti tranquilli: la striscia che li minacciava or da questa or da quella testata era silenziosamente sparita dalla circolazione, e ricompariva soltanto in estemporanee ristampe. Con lei i suoi protagonisti: Zio Boris, creatore di mostri non sempre ben riusciti; Skull, teschio volante in grado di superare i Mach 2; Frankie, “creatura” sentimentale; Wolf, licantropo antropofago; Nonno Joe, la misteriosa “cosa” nella bara e il suo nemico giurato Van Helsing; Igor, assistente di laboratorio e procacciatore di cervelli freschi ma dalla dubbia provenienza; Bloody Mary, la bella del castello… sembravano essersene andati per sempre e non rappresentavano più un pericolo per gli incauti villici che frequentavano la zona. Tutto questo – avremmo appreso più tardi – perché la maledizione della strega Malefica li aveva fatti piombare in un sonno profondo “per almeno quarant’anni”. Ma, dopo quattro decadi, gli effetti della maledizione si sono esauriti, e Zio Boris e i suoi amici si sono risvegliati in quello che per loro è un mondo completamente nuovo e non facilmente comprensibile in un’inedita serie pubblicata dal 2016 in appendice a Martin Mystère, illustrata dapprima dal “classico” Daniele Fagarazzi e proseguita da Massimo Bonfatti. Questo è il primo volume che raccoglie le loro imprese, che, salvo interventi stregoneschi, hanno intenzione di continuare a lungo.