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L’ANATOMISTA ERETICO

Lo sceneggiatore Moreno Burattini con maliziosa professionalità sfrutta i colpi di scena e la tecnica cinematografica, esaltando la complessità della società dell’epoca. Secondo tradizione, a Matteo Realdo Colombo la spinta ad indagare i misteri della vulva scoccò mentre fornicava con una prostituta veneziana. Magari si allenava con qualche signora-bene, ma questo mica si poteva dire. Pur disilluso, ostacolato dai pregiudizi, fedele agli ideali di ricerca, dimostrò sempre la testardaggine di ricominciare. In nome della Scienza. Il disegnatore Davide Perconti il cui segno limpido sembra allinearsi allo stile dei maestri della ligne claire, dà una puntuale ricostruzione d’epoca nelle ambientazioni, ponendo in primo piano figure dai tratti grifagni, i caratteri ossessivi, bigotti, cinici. In contrasto appaiono figure femminili dalle espressioni dolci, i corpi sensuali, qualche volta ingenue o provocatrici ma sempre generose. Di qualità e di forme. (dalla prefazione di Claudio Dell’Orso)

“Amore di Venere o dolcezza della donna”: così, nella prima metà del Cinquecento, l’anatomista Matteo Realdo Colombo definiva il clitoride, che per primo studiò. Colombo si sottrasse al principio di autorità che da cinque secoli obbligava i medici a rifarsi alle opere di Galeno, e compì ricerche sperimentali sul campo, contraddicendo molte false credenze e indicando la strada a chi avrebbe studiato medicina dopo di lui. Ma quali furono gli esperimenti che Matteo Realdo condusse sul corpo delle donne per studiarne il clitoride, e arrivare fino all’essenza della femminilità.

, Davide Perconti 56 21x30, cartonato , , ,
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